Uno dei prossimi ruoli di Gillian Anderson, che solo
sulle riviste italiane di televisione viene presentata come in disgrazia dopo
la fine di The X-Files, sarà quello
della psichiatra di Hannibal Lecter in una serie televisiva in programmazione sulla NBC dal 4 aprile, ispirata all'universo creato dall'autore Thomas Harris e portato
al cinema in film come Il silenzio degli
innocenti, Hannibal, Red Dragon e La giovinezza di Hannibal Lecter.
La serie è ambientata nel passato di Hannibal
Lecter, dopo i fatti della sua tragica infanzia e adolescenza, e quindi lo
psichiatra cannibale non avrà il volto di Anthony Hopkins. Prodotta da Brian
Fuller, vedrà Gillian in un ruolo ricorrente, come professionista che cerca di
entrare nella testa di un uomo provato dal suo passato e pronto a commettere
indicibili reati, che lavorerà al fianco di Mads Mikkelsen, Laurence Fishburne,
Eddie Izzard e Gina Torres, già volto noto della tv fantastica in Firefly, Alias e Angel. Continua quindi una tendenza della tv recente di
rifarsi a romanzi già noti per avere idee per realizzare serie tv, come è
successo in Bones, ispirata alla
serie di libri di Kathy Reics, o in Il
trono di spade, un serial, anzi più uno sceneggiato, dai romanzi di George
R. Martin.
Del resto, per Gillian Anderson è quasi una chiusura
di un cerchio, perché, anche se a distanza è sempre stata legata in qualche
modo ad Hannibal Lecter e a Il silenzio
degli innocenti.
Tra le fonti di ispirazioni di The X-Files, c’era comunque anche Il silenzio degli innocenti, soprattutto per il suo avere messo in
scena le tecniche investigative e di indagine comportamentale del Bureau, che
al cinema erano al servizio di una storia comunque realistica mentre in tv
diventano spunto per vicende al confine con la realtà. Inoltre il personaggio
di Scully, soprattutto quello prima maniera, ricordava non poco Clarice
Sterling, giovane donna d’acciaio con fragilità interiori, che si confrontava
con il male assoluto non uscendone del tutto indenne. Poi i due personaggi si
sono sviluppati in maniera diversa, ma ci sono non poche analogie, anche di
immagine, tra l’allora ventottenne Jodie Foster, da sempre protagonista di
storie con donne forti e famosa per il recente e coraggioso coming out sulla
sua omosessualità (che però era ormai il segreto di Pulcinella) e la giovane
Gillian Anderson delle prime stagioni, scettica e professionista, pronta però a
confrontarsi con l’ignoto, e spesso anche con serial killer non solo di origine
aliena, anche se nessuno, va detto, con il carisma del dottor Lecter.
Inoltre Jodie Foster partecipò anche a The X-Files, sia pure solo con la sua
voce, doppiando il tatuaggio allucinogeno di Ed Jerse, professionista belloccio
deluso dalle donne per un breve momento interesse sentimentale di Scully,
mettendosi in competizione proprio con la protagonista. Tra Jodie Foster e
Gillian Anderson c’è chi volle anche una rivalità nella vita reale, rimasta
comunque nel rango dei gossip senza fondamento.
Il nome di Jodie Foster fu fatto da Chris Carter nel
1998 come possibile rimpiazzo di Gillian in un film sul grande schermo, con
Richard Gere nella parte di Mulder, ma tutto rimase, per fortuna, una semplice
battuta. Nel 2000 Jodie Foster dichiarò di non aver intenzione di riprendere il
ruolo di Clarice Sterling in Hannibal,
sequel decisamente duro dove l’eroica e fragile agente dell’FBI mostrava il suo
lato oscuro, e tra i nomi che furono fatti ci fu quello di Gillian Anderson,
che non poté accettare perché in una clausola del contratto della Fox c’era scritto
che non avrebbe potuto interpretare ruoli simili a quello di Scully in altri film e
telefilm. A distanza di oltre dieci anni Gillian entra nel mondo di Hannibal
Lecter, in un altro ruolo che si presenta interessante, e la sua presenza
concorre a fare di questa serie una delle più attese dei prossimi mesi. In
attesa di rivederla come Scully, in un terzo film in cui potrebbe anche essere
bella un’apparizione di Jodie Foster.
Elena Romanello