Il successo
ottenuto dal genere paranormale riproposto da Chris Carter e soci con X-Files
ha aperto e continua ad aprire la strada ad altre serie di telefilm con
tematiche simili: due delle più importanti sono state indubbiamente Buffy ed
Angel, ideate da Joss Whedon dopo un primo film in tema nel 1992 decisamente
mediocre e dimenticabile, con vari collaboratori, tra cui anche ex
collaboratori di Carter. Due serie che hanno concluso il loro ciclo vitale poco
dopo X-Files, risorgendo poi come seguiti tramite i fumetti.
A Buffy ed Angel hanno lavorato infatti David Greenwalt, già produttore,
sceneggiatore e regista di alcuni episodi di X-Files, Howard Gordon,
sceneggiatore sia nel Whedonverse che nell'universo di Mulder e Scully e
Michael Lange, come regista di episodi sia di X-Files che di Buffy. Del resto
molti fan di X-Files sono diventati poi fan anche di Buffy ed Angel, anche se
non sono mancati gli aficionados del primo che hanno detestato il Buffyverse
(tra l'altro nel nostro Paese per la scelta di Italia uno di dimezzare lo
spazio xfiliano alla domenica per le avventure della Cacciatrice), come c'è chi
ama Buffy ed Angel e non X-Files. Anche perché, il mondo di Joss Whedon è molto
diverso (per fortuna, ci sarebbe da aggiungere!) da quello di Chris Carter.Anni prima della quadrilogia diTwilightdi Stephanie Meyer, che per molti avrebbe reinventato
l'universo dei vampiri aggiungendovi il romanticismo (in realtà presente almeno
fin dai film Hammer degli anni Cinquanta nelle storie vampiriche), Joss Whedon
rileggeva le storie dei vampiri, utilizzando molto folklore in tema, ma
mettendoci anche molto di nuovo, con una figura femminile non vittima ma
carnefice dei medesimi, e spruzzando il tutto con il tema eterno dell'amore
impossibile e totalizzante, in maniera meno melensa ma non certo meno
appassionata che nell'adesso più popolare universo di Bella e Edward.
L'innovatività
di Buffy si percepisce fin dalla prima scena del primo episodio, quando la
ragazzina terrorizzata in balìa di un possibile vampiro o anche solo maniaco
sessuale si trasforma in temibile succhiasangue, e quando la biondina tutta
vestiti e vita sociale diventa una feroce combattente. Certo, Whedon è
volutamente debitore ai fumetti, sia i comics che i manga, che al girls power
hanno dedicato innumerevoli eroine, ma lo stacco c'è eccome rispetto a certe
idee preconcette legate ai vampiri.
E seBuffyè in fondo una metafora del crescere
e di tutte le tragedie e difficoltà che questo comporta, non mancano gli
intrecci d'amore e d'odio, non mancano momenti di grande impatto o comunque
coraggiosi, come l'episodio, poco paranormale e molto realistico, della morte
della mamma di Buffy (The Body, 16 della quinta stagione), o la scelta
di far diventare la nerd Willow, migliore amica della protagonista, una gay
dichiarata.
A questo va
aggiunta la componente sentimentale e romantica: se inX-Filestutto ha girato sul rapporto non
rapporto tra Mulder e Scully, che si sono messi insieme dietro le quinte e con
un outing improvviso hanno rivelato poi il loro rapporto sentimentale come
assodato e scontato ad un pubblico che sognavo su fanfiction in cui tutto avveniva
alla luce del sole, inBuffyci troviamo di fronte ad un triangolo di amori impossibili.Buffy, prescelta
nella sua generazione a diventare una cacciatrice di vampiri, si innamora prima
di Angel, vampiro con l'anima vittima di una maledizione che gli impedirà di
trovare la felicità con lei pena il ridiventare il mostro che era prima, e poi
vivrà una storia per lei di solo sesso con Spike, vampiro invece innamorato
della Cacciatrice che per lei deciderà di ritrovare la sua anima e umanità. Ci
troviamo di fronte a qualcosa di ben più devastante dell'amore quieto,
inespresso ma poi vissuto di Mulder e Scully, a due passioni devastanti: una
finirà in modo amaro, con Angel che se ne andrà per poi tornare senza che la
cosa sia più la stessa fino ad un finale aperto ma poco risolutivo, l'altra in
modo tragico, con la morte per Buffy di Spike, salvo resuscitare nello spin offAngel. Una rivisitazione dei vampiri, belli e dannati come nei romanzi di
Anne Rice o nel Dracula di Coppola, pronti ad amare oltre ogni limite e a non
adattarsi ad una realtà amare: inBuffysi è visto anche questo, oltre che un'eroina
combattiva (più di Scully ma in definitiva sua sorella minore come
determinazione e carisma da protagonista), una voglia e paura di crescere, una
metafora dei rapporti umani e di una famiglia in cui conta l'amore inteso in
senso allargato, amicizia, stima, sorellanza, e non i legami di sangue.
Mulder e Scully sono due eroi in cerca della verità e
della giustizia; Buffy cerca invece una felicità, intesa come pienezza di sé,
come libertà di essere e di amare.