Luogo di nascita:Chilmark, Massachusetts
Altezza:1,83
Occhi:Verdi
Segni particolari:Neo sulla guancia destra.
Stato civile:Celibe
Pubblicazioni:Il serial killer e l'occulto, Monografia, 1988.
Arma utilizzata nell'FBI:Taurus PT92 (prima metà della stagione 1) Glock 19 (seconda metà di stagione 1) SIG-Sauer P226 (Da Stagione 2 esclusi Stagione 3) Smith e Wesson 5.906 (stagione 3).
MULDER, EROE
ANTICONFORMISTA
di Elena Romanello
Ha commosso per il suo tormento per la sorte della
sorellina scomparsa e per i suoi sguardi sperduti lanciati verso la sua collega
Dana Scully, ha fatto ridere per le sue battute, ha appassionato per la sua
voglia di avventura e per come si ficcava nei guai: Fox Mulder è ancora oggi
uno dei personaggi più amati dei telefilm, capace di figurare, da solo o con
Scully, nelle classifiche dedicate alle coppie o ai singoli, e di essere
ricordato ancora con affetto, tanto che il motivo principale per cui si
vorrebbe un terzo film è per rivedere lui e Dana insieme ancora una volta.
Cosa piace ancora in Fox Mulder, al di là delle
battute sull’avvenenza di David Duchovny, della bellezza della sua storia con
Scully, dell’interesse delle avventure e delle indagini in cui è coinvolto?
Innanzitutto l’anticonformismo, il fatto di essere
un outsider: Fox Mulder è un agente federale dal volto umano, che va
controcorrente, che sfida l’establishment, che usa l’intelligenza e non
dimentica mai l’umanità. E in tempi in cui nella vita reale delle forze
dell’ordine, dalla caserma Diaz alle repressioni contro gli indignati e il
movimento Occupy Wall Street, si vede prevalentemente l’aspetto disumano,
vedere che sono capaci anche di umanità e di contestare il sistema non è niente
male, anzi oggi questo può portare a Fox Mulder un valore maggiore rispetto a
quindici anni fa.
Fox Mulder rappresenta l’archetipo dell’eroe in
cerca della verità che, dai poemi epici al ciclo arturiano passando per tutta
la cultura popolare, è sempre in cerca di nuove incarnazioni e sa sempre
appassionare. Un archetipo che quando si manifesta nella vita reale porta alla
tragedia (basti pensare a Falcone e Borsellino, ma anche al commissario
Calabresi, ed è curioso come in Romanzo
di una strage Marco Tullio Giordana abbia restituito un Valerio Mastrandrea
che somiglia non poco a Mulder!), ma che in una storia d’invenzione può anche
svolgere una funzione catartica, di torti raddrizzati o almeno risolti e
superati.
A questo si deve aggiungere che Mulder non è per
niente un personaggio retorico e noioso, sa essere autoironico, buffo, capace
di prendersi in giro e sminuirsi, e non è mai un supereroe tutto d’un pezzo. E
forse è per questo che ai fan di X-Files continua
a piacere così tanto.