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CHRIS CARTER 
da scenografo a creatore dell'incubo

 

Nato il 13 Ottobre del 1956, a Bellflower, California, Carter, laureatosi in giornalismo presso la California State University di Long Beach, ha lavorato come giornalista freelance ed editore per la rivista "Surfing" prima di cominciare nel 1985 la sua carriera di scenografo per gli Studi della Walt Disney. quando approdò alla Twentieth Century Fox TelevisioN, nonostante i suoi lavori su commedie e serie per la Disney, aveva il desiderio di sviluppare tematiche oscure e più forti che derivavano dalla sua passione per programmi come "Ai confini della realtà” e "The Night Stalker”. Ne parlò con Roth, il responsabile delle produzioni, il quale si mostrò entusiasta dell’idea, in quanto sarebbe stato un cambiamento radicale per la Fox TV, che fino a quel momento aveva prodotto solo sit-com e programmi leggeri. Lo spunto di utilizzare l’FBI come via naturale di accesso al mondo del paranormale giunse grazie al film "Il silenzio degli innocenti”, mentre altra fonte di ispirazione fu un’indagine svolta dalla Roper Organization, da cui emergeva che il tre per cento della popolazione americana dichiarava di essere stata rapita dagli alieni. A questi ingredienti si aggiunse la paranoica convinzione che il governo potesse cospirare a danno dell’opinione pubblica, celando verità pericolose, un sentimento, questo, che nacque in Carter da adolescente, quando scoppiò, in America, lo scandalo Watergate. 
E proprio uno dei personaggi della prima serie ha il nome di Deep Throat (Gola profonda), come l’informatore anonimo che costrinse alle dimissioni Nixon. Dopo una gestazione di quasi un anno, il soggetto prevedeva due agenti FBI, l’uno credente nei fenomeni paranormali, l’altro scettico, alle prese con cospirazioni governative e alieni. Il vice presidente della Fox, Bob Greenblatt, dopo interminabili discussioni, commissionò l’episodio pilota. Carter poté allora concentrarsi sulla scelta degli attori. ll ruolo di Mulder, il cui nome deriva da quello della madre di Carter, se lo aggiudicò senza troppa fatica David Duchovny per il suo beffardo senso dell’umorismo che palesò durante l’audizione e per la sua recitazione non enfatica e più vicina alla realtà, mentre molto più difficile fu la scelta per il ruolo di Scully, chiamata così in onore del telecronista di baseball americano, Vin Scully, l’equivalente del nostro Nando Martellini per il calcio. Alcuni esponenti della Fox spingevano verso un’attrice dirompente dal punto di vista fisico in stile Pamela Anderson, ma Carter, tenacemente, si oppose avendo concentrato le sue attenzioni su Gillian Anderson, allora 24enne e sconosciuta in televisione. Appena la vide, Carter capì di aver davanti Scully, ma il disappunto dei vertici della rete continuava a manifestarsi anche durante le prime riprese dell’episodio pilota, allorché esprimevano reazioni negative sia per la freddezza dell’interpretazione di Gillian Anderson che per la poca, a loro parere, avvenenza.Solo il tempo fece cambiare idea ai produttori di rete che si accorsero man mano di aver ingaggiato un’attrice di grande qualità e dal fascino indiscutibile. 
Un altro problema riguardava il tipo di rapporto che si sarebbe dovuto instaurare fra i due protagonisti. Carter insisteva affinché tutto rimanesse puramente platonico in quanto la serie doveva concentrarsi soltanto sui fenomeni paranormali, non potendo esserci spazio per sdolcinate e problemi di cuore, mentre i dirigenti spingevano verso una maggiore alchimia sessuale, sperando di ricreare magari il successo di Moonlighting. Addirittura nel pilot fu prevista una scena in cui si mostra Scully con il suo ragazzo allo scopo di creare tensione nel rapporto con Mulder, ma nella versione definitiva fu eliminata. Ancora una volta il parere di Carter, ebbe la meglio, e il rapporto tra Mulder e Scully divenne il più platonico e intrigante della storia della televisione, senza coinvolgimenti romantici o sessuali (almeno, questo, sino alla settima stagione). Le riprese cominciarono nel marzo del 1993 e la scena del primo incontro fra Dana Scully e Fox Mulder, segnò l'inizio di un successo internazionale che collocò la serie fra le migliori di tutti i tempi. Chris Carter ha prodotto durante la programmazione di X-Files, la serie Millennium (cancellata dopo la terza stagione) e lo spin-off The Lone Gunmen (cancellata dopo la prima stagione). Ha diretto il poco fortunato, al box office, secondo capitolo cinematografico di X-Files, I Want to Believe. Fatica a trovare produttori interessati a sviluppare le sue idee per la televisione e nel frattempo supervisiona la produzione della decima stagione di X-Files a fumetti, in uscita sul mercato nel 2013.


I premi più importanti vinti dallo show



1995 Golden Globe Awards
Best Dramatic Series

1997 Golden Globe Awards
Best Drama: The X-Files
Best Actress in a Dramatic Series: Gillian Anderson
Best Actor in a Dramatic Series: David Duchovny

1997 Screen Actors Guild Awards

Outstanding Performance by a Female Actor in a Drama Series
Gillian Anderson, The X-Files

1997 Emmy Awards
Outstanding Lead Actress in a Drama Series
Gillian Anderson as Agent Dana Scully The X-Files (FOX)

1998 Golden Globe Award
Best Dramatic Series
The X-Files, FOX


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